sabato 12 giugno 2010

GAZA, EGITTO BLOCCA NAVE ALGERINA CON AIUTI‏

Gaza, 12 giugno 2010, Nena News
L’Egitto continua a collaborare attivamente al blocco della Striscia di Gaza attuato da Israele negli ultimi tre anni.

Il quotidiano di Algeri «al Khabar» riferisce che le autorità del Cairo hanno impedito l’ingresso nelle acque territoriali di Gaza ad una nave algerina con a bordo sette tonnellate di medicine e due di latte in polvere, nonostante un accordo raggiunto tra il ministero degli esteri algerino e il governo egiziano. La nave ha quindi fatto rotta verso il porto egiziano di al-Arish. A bordo ci sono alcuni deputati, pacifisti e uomini d’affari!

Il dittatore egiziano Hosni Mubarak dopo l’uccisione di nove attivisti turchi della Freedom Flotilla da parte dei soldati israeliani lo scorso 31 maggio ha annunciato l’apertura a tempo indeterminato del valico di Rafah, tra Gaza ed Egitto.
Il Cairo però continua ad ostacolare i convogli diretti a Gaza e impedisce l’ingresso nella Striscia delle merci vietate da Israele, in particolare il cemento e i materiali per l’edilizia.
Intanto le proteste internazionali, seguite all’uccisione dei nove attivisti turchi, non hanno avuto alcun effetto concreto su Israele che continua ad attuare un blocco rigidissimo nei confronti di Gaza.

L’Unrwa, l’agenzia dell’Onu che assiste i profughi palestinesi, ha comunicato che lo Stato ebraico ha concesso l'ingresso nella Striscia solo al 17 per cento del materiale necessario per completare due progetti edilizi - 151 appartamenti per sfollati a Khan Yunis - inanziati dalle Nazioni Unite. Per le costruzioni ha riferito l’Unrwa è stato autorizzato l'arrivo soltanto a 722 tonnellate di ghiaia e a 29 tonnellate di cemento. Riguardo la ricostruzione dell'ospedale al Quds, bombardato dalle forze armate israeliane durante l’offensiva «Piombo fuso» (dic 2008-gennaio 2009), Tel Aviv ha consentito l'ingresso soltanto di 20 tonnellate di cemento e quattro di acciaio. L'Onu ha precisato che da aprile in poi Israele ha consentito l’ingresso limitato di merci prima vietate: legname, alluminio, vestiti e scarpe.
red) Nena News.

lunedì 8 febbraio 2010

Foibe: Giornata del ricordo, o della falsificazione storica?‏


Oggi i fascisti - con l’appoggio di tutti i partiti, da destra a sinistra - parlano di migliaia e migliaia di persone gettate nelle cavità carsiche con l’unica colpa di essere italiani, parlano di genocidio degli italiani “brava gente”, intitolano piazze ai martiri delle foibe, descrivono le popolazioni slave come feroci barbari assetati di sangue, innalzano di anno in anno il numero dei morti includendo ormai qualsiasi persona sparita in quegli anni e in quelle terre, ripropongono costantemente l’immagine del soldato italiano umanitario vittima di un furore omicida. BALLE!

Uno sterminio etnico c’è stato, è vero: quello perpetrato dalle truppe italiane durante l’occupazione dei Balcani nella seconda guerra mondiale. Occupazione che ha comportato l’esodo di intere popolazioni, la deportazione e la morte di migliaia di persone nei campi di concentramento, le esecuzioni sommarie di civili, la distruzione di villaggi, la sostituzione pianificata delle popolazioni locali con coloni italiani. Un vero progetto di pulizia etnica attuato dal regime fascista e documentato dagli archivi militari.

Quando ricordiamo gli orrori della seconda guerra mondiale, sarebbe quantomeno onesto ricordare innanzitutto i crimini rimossi del colonialismo italiano.

Che le foibe – per come sono state presentate all’opinione pubblica (fiction, trasmissioni piene di imprecisioni, cifre a caso sparate da storici improvvisati) – siano un’astuta operazione propagandistica, lo sanno tutti coloro che ancora possono permettersi il lusso di riflettere e approfondire. Di più: che le foibe siano una bufala, una vendetta anti-partigiana consumata postuma sulle amnesie degli addetti ai lavori, lo sanno anche i fascisti.

La Giornata del Ricordo in onore delle “vittime delle foibe” è un’abile mossa politica, fondata sull’ignoranza, sull'isteria e sul fanatismo, sul negazionismo (in senso stretto: omettere gli orrori compiuti dai colonialisti fascisti in Jugoslavia e soffermarsi solo sulle conseguenze) e sulla menzogna. Per un giorno i fascisti potranno impunemente abbandonarsi all’apologia.

Noi comunisti saremo sempre qui, a ricordare a questa Italia smemorata, che nelle foibe finirono i fascisti e i collaborazionisti, i colpevoli diretti e indiretti di vent’anni di sopraffazione subita dalle popolazioni civili slovene, croate, istriane, dalmate. E che nessuna “emozione” di comodo potrà cancellare la vergogna del fascismo.

VIVA LA RESISTENZA ! ! !

VIVA I PARTIGIANI ITALIANI E JUGOSLAVI ! !