martedì 3 maggio 2011

CONTRO LA PACE SOCIALE RILANCIAMO LA LOTTA DI CLASSE!


Il governo Berlusconi-Bossi conduce da anni la “guerra statale” contro i lavoratori italiani ed immigrati, per salvare a qualunque costo i profitti e le rendite delle bande di potere finanziario-industriali marce e reazionarie.

Con il 2011, la “guerra statale interna” si è sviluppata nell’aggressione militare esterna, per ora alla Libia, cui l’imperialismo italiano partecipa per salvaguardare i propri interessi strategici contro i rivali europei e per soffocare – tutti insieme – le insurrezioni che infiammano il Mediterraneo.

In questi ultimi anni, i lavoratori, italiani ed immigrati, i ragazzi e le ragazze nelle scuole ed università, hanno reagito alla “guerra statale” organizzando proteste, scioperi, manifestazioni, occupazioni, che sono stati momenti di ”guerra sociale” contro i provvedimenti antiproletari e antigiovanili del potere, senza tuttavia riuscire a dare a questo movimento una prospettiva anticapitalistica ed antistatale.

E’ di questa prospettiva politica, di classe e rivoluzionaria, che c’è bisogno.

Quattro anni di devastante crisi capitalistica hanno mostrato ovunque i tratti distruttivi ed orribili del sistema capitalistico e del potere borghese: dai “disastri ambientali” alle guerre sanguinarie; dalla rapina brutale delle masse impoverite al razzismo più schifoso.

Ed altro di peggio deve ancora venire. E’ illusorio pensare di poter “far pagare la crisi ai padroni” ed è impossibile difendersi dagli effetti della crisi capitalistica, senza lottare per rovesciare questo sistema e per creare il potere dei lavoratori.


Oggi più che mai le avanguardie di lotta dei lavoratori, degli immigrati, dei giovani e delle donne, devono concentrare ogni energia per costruire l’organizzazione permanente di lotta del proletariato, il partito rivoluzionario, rompendo con le organizzazioni riformiste che hanno contribuito rovinosamente, in questi anni, alla rinuncia alla lotta, in nome di inesistenti “interessi nazionali”.


-Procedere alla più vasta organizzazione di massa dei lavoratori, costituendo gli organismi autonomi di lotta, il fronte proletario, il sindacato di classe, per esigere: l’aumento dello stipendio e la riduzione dell’orario di lavoro; lo stipendio minimo garantito di € 1.000,00 mensili intassabili per disoccupati, semi-occupati, sottopagati, per respingere i ricatti antisciopero di padroni e governo, per proteggere la dignità e la salute.

-Abolire i CIE. Bloccare i rimpatri. Libertà di movimento per tutti i proletari che entrano in Italia e in Europa.


-Fuori l’esercito italiano e tutti gli eserciti imperialisti dalla Libia, dal Nord Africa, e dal Medio Oriente. Pieno sostegno ai lavoratori nord africani e della Siria insorti contro le loro borghesie.

CORTEO UNITARIO CON CONCENTRAMENTO A PIAZZA DANTE ORE 9,00

redmilitant@hotmail.it anche su facebook collettivo red miliant