martedì 12 aprile 2011

Contro le bombe umanitarie dei padroni del mondo

Con il popolo libico in lotta

In questi giorni le grandi potenze imperialiste hanno iniziato una nuova “guerra umanitaria”. Come già contro la Serbia, contro l’Iraq e l’Afghanistan l’ONU serve come foglia di fico per coprire i loro sporchi interessi, che in Libia si chiamano petrolio e gas. L’iniziativa è partita da Francia, Gran Bretagna e USA, che hanno visto l’occasione per impedire il predominio italiano sull’ex colonia, come già avevano fatto dopo la Seconda Guerra Mondiale.
L’Italia, governo e opposizione uniti, partecipa cinicamente all’aggressione contro il tiranno che fino a ieri i governi Prodi e Berlusconi hanno coccolato, riverito, lodato, coprendolo di denaro e armi – quelle stesse armi con cui ora cerca di sopprimere la rivolta – in cambio di petrolio, gas, commesse e repressione degli immigrati africani.
Come altre volte nella storia, l’imperialismo italiano salta sul carro del più forte, per essere invitato al banchetto.
Noi diciamo no all’intervento delle potenze imperialiste, perché esso non intende salvare, ma soffocare la rivolta in Libia!
L’insurrezione in Libia non si salva se al posto del tiranno sostenuto dalle potenze imperialiste si sostituisce un governo addomesticato, dalle stesse (o da altre) potenze imperialiste. L’insurrezione si salva se vengono mobilitate tutte le energie del proletariato, se a fianco dei lavoratori libici vengono armati anche i due e più milioni di lavoratori immigrati da Egitto e paesi arabi, dall’Asia e dall’Africa, che hanno costruito gran parte di ciò che esiste in Libia, ma sono tenuti in condizione di semischiavitù.
Il 17 marzo non abbiamo festeggiato il 150° dell’unità di un’Italia costruita sullo sfruttamento dei lavoratori a vantaggio di capitalisti e parassiti, che ha partecipato a due massacri mondiali e massacrato centinaia di migliaia di uomini e donne in Libia, Etiopia, Somalia, e che ancora oggi nega il lavoro a milioni di giovani e i diritti a centinaia di migliaia di immigrati.
Il 18 marzo era il 140° anniversario della Comune di Parigi, il primo governo operaio della storia.
La rivolta del popolo libico, così come quelle in Tunisia e in Egitto, per essere vincenti non si devono fermare a metà strada, ma devono impedire ai collaborazionisti locali, al servizio delle potenze imperialistiche, di riprendere il controllo della situazione. Perché possano sorgere nuove Comuni di Parigi nei paesi a giovane capitalismo e la rivoluzione dal Nordafrica possa propagarsi in tutti i continenti, e giungere finoai paesi di vecchio capitalismo!

Organizziamo una opposizione rivoluzionaria all’interventismo imperialista,
e la solidarietà con i proletari in rivolta!

Collettivo Red Militant

LA PALESTINA BRUCIA DI NUOVO!

Nuovi raid di Israele sulla striscia di Gaza: 18 civili morti.
INIZIA L'OPERAZIONE “ESTATE ROVENTE”

Dopo i 300 bambini palestinesi uccisi a Gaza da Israele nel 2008, l'esercito sionista torna a far vittime civili.

Contro lo sterminio del popolo palestinese!
INTIFADA!
Per il ritiro immediato di Israele dai territori che non gli appartengono!

Boicottiamo l'economia israeliana!

redmilitant@hotmail.it anche su facebook Collettivo red militant

Dall'Unione Europea 6 miliardi di € per le universita' del sud Italia La Gelmini se li scorda e li stiamo per perdere

L'UE, per rilanciare l'universita' e la ricerca del sud Italia, nel 2007 ha stanziato 6,2 mld di €.
Tale somma renderebbe l'universita' del sud piu' produttiva di quella del nord Italia (portando il PIL dallo 0,78% al 1,22%).
Ma, forse per avvantaggiare ancora l'universita' privata e quella delle regioni del nord, la Gelmini e Tremonti hanno dimenticato di questo dono e ora rischiamo di perdere quella che e' una rarissima possibilita' per rilanciare l'universita' del sud Italia.
MENTRE SIAMO COSTRETTI A SCAPPARE AL NORD O ALL'ESTERO PER LA QUALITA' SCADENTE DEI NOSTRI ATENEI E PER IL COSTANTE AUMENTO DELLE TASSE...LA GELMINI BUTTA VIA 6 MILIARDI... VERGOGNA!

RILANCIARE SUBITO L'UNIVERSITA' PUBBLICA E LA RICERCA!
collettivobiologiact@hotmail.it anche su facebook

FERMIAMO LA GUERRA NEOCOLONIALE E IL RAZZISMO

L'INTERVENTO MILITARE IN LIBIA AGGRAVERA' LE SOFFERENZE DEL POPOLO LIBICO GIA' MARTORIATO DALLA REPRESSIONE DEL REGIME DI GHEDDAFI. NON SONO CREDIBILI L'INDIGNAZIONE E LA PREOCCUPAZIONE PER IL POPOLO LIBICO DEI GOVERNI CHE PARTECIPANO ALLA COALIZIONE, GLI STESSI CHE FINO A QUALCHE GIORNO FA' HANNO FATTO AFFARI CON GHEDDAFI E LO HANNO ARMATO.
Di fronte agli aerei e alle navi militari che stanno bombardando la Libia per "proteggere i civili", non ci si può che indignare ricordando come niente di tutto questo fu messo in campo mentre le forze armate israeliane bombardavano senza pietà la popolazione palestinese, rinchiusa nella gabbia di Gaza tra il 2008 e il 2009 (1.400 i morti, la metà civili inermi).IL VERO OBIETTIVO DELL'INTERVENTO SONO IL CONTROLLO DELLA REGIONE E LE SUE ENORMI RISORSE ENERGETICHE.
La Sicilia è la regione d’Italia maggiormente esposta alle ritorsioni e più direttamente coinvolta dalle scellerate scelte governative di guerra: le basi militari Usa, italiane e Nato di Trapani-Birgi, Sigonella, Augusta, Pantelleria e Niscemi stanno contribuendo ai bombardamenti. In particolare da Sigonella operano i cacciabombardieri USA, canadesi e danesi e i micidiali Global Hawks, aerei senza pilota, che decollano a pochi km dal terzo aeroporto italiano per traffico passeggeri (Catania-Fontanarossa). Sempre in Sicilia si sperimentano le nuove politiche segregazioniste del ministro Maroni: il Villaggio degli aranci (abbandonato dai militari Usa di stanza a Sigonella) a Mineo, è stato trasformato in un megacentro di “accoglienza” di 2000 richiedenti asilo, sradicati dai Cara del resto d’Italia, dove adesso vengono deportati anche parte dei migranti provenienti dalla Tunisia; intanto il governo, incapace di trasferire nel resto d’Italia poche migliaia di migranti giunti nei giorni scorsi a Lampedusa, volutamente esaspera la situazione fra isolani e migranti per sperimentare nuove guerre fra poveri.
La Sicilia non è zona di guerra, via le basi militari dalla nostra terra
Si all’accoglienza dei migranti ed alla smilitarizzazione
SOSTENIAMO IL DIRITTO ALL'AUTODETERMINAZIONE DEL POPOLO LIBICO

Campagna per la smilitarizzazione di Sigonella, Arci, Cobas, Centro Popolare Experia, Giovani Comunisti, Officina Rebelde, Red Militant, Rete Antirazzista, Rete dei Comunisti, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Sinistra Critica, USB, Open Mind, Città Felice

Parità scolastica e i miliardi alle scuole private

Da spacciatori di oppio dei popoli… a fornitori di servizio pubblico in veste privata
Nel decreto, ultima versione, sul federalismo fiscale, sarebbero confermate le esenzioni ICI per gli immobili di cui figura proprietaria la Santa Sede. Non solo le chiese come luoghi di culto, gli oratori e le scuole private, ma anche alberghi (fra cui non pochi ex-conventi tramutati in residenze a pagamento) e centri sportivi. Plauso delle gerarchie ecclesiastiche che così risparmieranno ogni anno circa un miliardo di euro in imposte.
Intanto, per quanto riguarda la scuola, tutti (sinistra, centro e destra nelle periodiche occupazioni delle poltrone governative) hanno da tempo riconosciuto “il valore e il carattere di servizio pubblico delle iniziative di istruzione e formazione, promosse da enti e privati”, come recitava il ministro G. Berlinguer (governo Prodi) nel suo disegno di Legge 2741. Un passo in avanti rispetto persino ai vecchi governi DC! Più che giustificati, quindi i versamenti da parte dello Stato, con cifre perlopiù costanti (riportiamo i dati riguardanti il 2008), destinati alla Chiesa: 972 milioni di euro per gli insegnanti di religione; quasi 600 milioni per le scuole cattoliche e i relativi buoni scuola; quasi 100 milioni per le Università cattoliche.
Una sessantina e più di milioni vanno inoltre all’Università Campus Bio-Medico per la parziale realizzazione di un policlinico universitario e il potenziamento della ricerca biomedica in Italia. Questa “opera apostolica della Prelatura dell’Opus Dei”, fedele al Magistero della Chiesa Cattolica, è “garante del valido fondamento del sapere umano, poiché l’autentico progresso scientifico non può mai entrare in opposizione con la Fede, giacché la ragione (che ha la capacità di riconoscere la verità) e la fede hanno origine nello stesso Dio, fonte di ogni verità”… Inoltre, il suo “personale docente e non docente, gli studenti e i frequentatori dell’Università […] considerano l’aborto procurato e la cosiddetta eutanasia come crimini in base alla legge naturale; […] ritiene inoltre inaccettabile l’uso della diagnostica prenatale con fini di interruzione della gravidanza ed ogni pratica, ricerca o sperimentazione che implichi la produzione, manipolazione o distruzione di embrioni […], riconoscono che la procreazione umana dipende da leggi iscritte dal Creatore nell’essere stesso dell’uomo e della donna, ed è sempre degna della più alta considerazione” (dalla Carta delle finalità).
Da parte sua e sfoderando il suo piffero (non quello delle serate bunga bunga…) l’Unto del Signore accusa i professori della scuola pubblica perché “inculcano valori diversi da quelle delle famiglie; c’è bisogno di educare liberamente i propri figli e quindi di non essere costretti a mandarli in una scuola di Stato”. Mano al portafoglio, chi ancora ce l’ha, e si iscrivano i figli alle scuole private di preti e suore. Lo Stato accoglie riverente l’invito di papa Benedetto XVI per una educazione confessionale che sappia conformare al meglio cervelli e… anime. E così, mentre si sottraggono una decina di miliardi di euro alla scuola pubblica e si procede alla decimazione di insegnanti e al licenziamento di precari, si elargiscono milioni di euro alla suola privata. Non solo: la Regione Veneto – per contrastare la “deriva laicista”! – ha messo mano al portafoglio “pubblico” e ha donato una copia della Sacra Bibbia a tutti gli alunni, grazie ad una geniale “riflessione” del Presidente Zaia (Lega Nord), probabilmente ispirato dal dio Po….
Nel frattempo, gli strali papali si abbattono su chi attenterebbe “alla fede e alla retta ragione” favorendo nella scuola quella educazione sessuale che “minaccia la libertà religiosa delle famiglie”. L’ossessione sessuofobica della Chiesa è ben nota e non meraviglia affatto che le condanne e le proibizioni millenarie del piacere sessuale (uomo e donna, naturalmente, e agli omosessuali l’imperatore Giustiniano tagliava i genitali mentre Papa Gregorio XIII faceva frustare le cortigiane romane che osavano andare in carrozza…) abbiano avuto la loro parte nello spingere a pratiche dilaganti di malcelata pedofilia. E fra tanta morale cristiana sulla famiglia (e sulla donna “ausiliare”dell’uomo, come dice la Bibbia) nessuno sdegno ufficiale per chi di morale e di donne fa letteralmente scempio, nel contempo baciando servilmente le mani sia del papa romano (al quale sono offerti privilegi finanziari altamente rispettosi della… morale cattolica!) sia del noto satrapo libico, fino a ieri suo socio in affari. Che il Premier sia uomo di forte fede religiosa è confermato dalla costruzione di una personale cappella nella villa di Arcore. (Dopo tutto, quella particolare passione in frequentazioni e giochi sessuali sembra sia stata una prerogativa condivisa storicamente con altri grandi statisti: Walesa si divertiva a letto con adolescenti, Mitterand si divideva fra due famiglie, l’ex presidente d’Israele stuprava le segretarie…).
Considerazione conclusiva, in perfetta “logica” borghese: i soldi in mano allo Stato scarseggiano, quindi si taglia previdenza, sanità, istruzione. E se proprio la scuola pubblica va in degrado, meglio puntare su quella privata, se non altro in mano a fedeli e sicuri sostenitori del potere, religioso e laico… di sua Maestà il Capitale.